Che cosa sono?
Il disturbo del comportamento alimentare (DCA) sono patologie caratterizzate da una alterazione delle abitudini alimentari e da un’eccessiva preoccupazione per il peso e per le forme del proprio corpo.
Chi soffre di un disturbo dell’alimentazione sconvolge la vita di una persona e dell’intero sistema familiare, ne limita le capacità relazionali, lavorative e sociali.
Per questo motivo è fondamentale un approccio terapeutico che preveda una collaborazione multidisciplinare tra diversi professionisti e un approccio psicoterapeutico che integri l’unità funzionale di mente e corpo.
La psicoterapia Bioenergetica mette al centro la persona con la sua storia e la sua unicità, riportando l’attenzione alla consapevolezza verso il proprio corpo, spesso rifiutato in favore di una ricerca progressiva dell’ideale; infatti la distorsione dell’immagine corporea è uno dei nuclei di base della patologia.
Devi sapere che il disagio psicocorporeo viene affrontato a partire dall’unità corpo-mente, dove la psiche influenza il corpo ed il corpo influenza la psiche e l’obiettivo è quello di ritrovare l’integrità complessiva attraverso un lavoro di cura sulle emozioni.
Il bisogno di essere accettati e il desiderio di essere amati ci fanno percorrere strade che il nostro sentimento ci fa avvertire come non nostre, e così l’animo si indebolisce e si ripiega su se stesso nell’inutile fatica di compiacere gli altri.
Alla fine l’anima si ammala, perché la malattia, lo sappiamo tutti, è una metafora della devianza dal sentiero della nostra vita.
– U. Galimberti
Domande frequenti
Quali sono i campanelli d’allarme che possono celare un disturbo del comportamento alimentare?
La presenza di una distorsione dell’immagine corporea risulta essere uno dei criteri diagnostici e clinici presenti nei pazienti che soffrono di queste malattie.
Inoltre un campanello d’allarme, nei casi di anoressia e disturbo da evitamento, riguarda il pensiero ossessivo sul cibo e la paura costante di ingrassare.
Spesso queste persone evitano di mangiare in pubblico, e iniziano a diminuire l’introito di cibo, possono digiunare e saltare più pasti, indurre il vomito per controllare il peso, utilizzare lassativi o diuretici e praticare un’intensa attività fisica.
Nel caso di crisi bulimiche la persona si trova a ingerire una notevole quantità di cibo in un breve lasso di tempo. L’aspetto fondamentale riguarda l’alterazione della propria immagine corporea, ovvero la percezione distorta che la persona ha del suo corpo influenza in modo non obiettivo i suoi atteggiamenti e pensieri.
Nel caso del disturbo da alimentazione incontrollata la persona non riesce a controllare l’impulso del cibo.
Tuttavia alcune persone possono ricorrere ad uno o più di questi comportamenti, ma ciò non vuol dire necessariamente che esse soffrano di un disturbo dell’alimentazione, è necessario effettuare una diagnosi precisa attraverso consulenze di specialisti.
Quali sono i disturbi alimentari?
I principali disturbi dell’alimentazione e della nutrizione sono:
- Anoressia nervosa
- Bulimia nervosa
- Disturbo da alimentazione incontrollata (Binge Eating Disorder)
- Obesità
- Night Eating Syndrome
- Pica (ingestione di materie non commestibili)
- Disturbo da ruminazione
I principali disturbi dell’alimentazione sono l’anoressia nervosa, la bulimia nervosa e il disturbo da alimentazione incontrollata (o binge eating disorder, BED); i manuali diagnostici, inoltre, descrivono anche altri disturbi correlati, come i disturbi della nutrizione (feeding disorders) e i disturbi alimentari sottosoglia, categoria utilizzata per descrivere quei pazienti che pur avendo un disturbo alimentare clinicamente significativo, non soddisfano i criteri per una diagnosi piena.
Perché è fondamentale un approccio multidisciplinare?
Spesso il disturbo alimentare è associato a patologie psichiatriche, come la depressione, i disturbi d’ansia, l’abuso di alcool o di sostanze, il disturbo ossessivo-compulsivo e i disturbi di personalità.
Inoltre possono essere presenti comportamenti autolesivi (ad esempio graffiarsi o tagliarsi fino a procurarsi delle piccole ferite, bruciarsi parti del corpo).
In questo caso diviene fondamentale aiutare la persona anche da un punto di vista farmacologico accompagnandola in un percorso riabilitativo che preveda un psicoterapia corporea, essendo il corpo “oggetto” di visibile del disagio interno che la persona si trova a dover affrontare.
In abbinamento è fondamentale accompagnare la persona ad un’educazione alimentare che riconduca al cibo un’immagine sana di nutrimento per il corpo e per l’anima.