La relazione tra Genitori e Figli
L’adolescenza rappresenta una fase interposta tra l’età della fanciullezza e quella adulta, meritevole di tanta attenzione e che al contempo impegna ogni genitore nel difficile compito di sostenere i figli verso l’età adulta.
“Ricorderai l’adolescenza come il periodo dalle emozioni più intense e dalle esperienze più vere. Un adolescente si butta con ogni cellula del suo corpo in quel che fa, se non altro perché è la prima volta”.
Stephen Littleword
Se hai un figlio che sta attraversando questa fase sicuramente ti sarai reso conto di quanto irruenti e totalizzanti siano i vissuti che tuo figlio/a si trova a dover affrontare e quanto sia complicato creare un dialogo aperto e costruttivo.
Inoltre potresti anche dover gestire una relazione conflittuale con lui/lei.
È del tutto normale perché l’autonomia è uno dei compiti evolutivi che lui/lei si trova a dover affrontare.
Il sostegno psicologico può essere un valido aiuto per te e tuo figlio nel ritrovare la rotta e navigare verso una relazione sana.
Domande frequenti
Quando chiedere aiuto?
Come psicologa dell’età evolutiva sono diversi i modi in cui posso aiutarti e questo dipenderà dalla problematica riportata e dalle tue necessità. Devi sapere che alcuni problemi si risolvono da soli con il tempo, ma altri tendono ad aggravarsi facendosi sempre più insidiosi. Meglio allora stroncarli sul nascere!
Potremmo anche capire che la situazione non necessita di alcun intervento o che può essere efficace e percorso individuale tra adulti. Cercheremo di capire il problema per trovare una soluzione insieme!
Quali sono le problematiche trattate?
Le problematiche trattate in questa fascia d’età sono diversificate e necessitano di una particolare attenzione: l’importanza dovrà essere valutata caso per caso.
I principali segnali indicatori di disagio che gli adolescenti possono presentare in questa delicata fase della loro vita sono:
- conflittualità con i genitori;
- problemi scolastici;
- isolamento;
- disagio nelle relazioni sociali;
- difficoltà ad affermare se stessi e ad accettarsi;
- scarsa autostima;
- problemi nel rapporto con il cibo (anoressia, bulimia, binge-eating);
- dubbi sulla loro identità sessuale;
- disagio rispetto al proprio corpo;
- angoscia, paura, ansia;
- rabbia e aggressività;
- ossessioni, comportamenti ripetitivi e compulsivi (lavarsi in continuazione le mani, controllare più volte la chiusura delle porte, accendere e spegnere la luce senza motivo, etc..);
- forme di autolesionismo;
- somatizzazioni.
Come funzionano gli incontri?
Durante il primo colloquio solitamente mi interfaccio solo con i genitori e cerco di raccogliere varie informazioni e circoscrivere la problematica da trattare.
Successivamente chiedo ad uno dei genitori di accompagnare l’adolescente in seduta per un incontro conoscitivo nel quale cerco di accogliere e ascoltare il punto di vista dell’adolescente.
Se si crea una buona alleanza è probabile che il ragazzo/a accetti di fare un percorso di sostegno. In caso contrario valuto insieme ai genitori altre possibilità di intervento.
Devi sapere che di tanto in tanto, durante il percorso con l’adolescente, chiedo ai genitori di fare dei colloqui per allineare le modalità relazionali e funzionali da attivare affinché il percorso sia efficace.