“La vita del corpo è la realizzazione dell’essere” A. Lowen

Nell’approccio Bioenergetico il corpo è un corpo che percepiamo, un corpo presente che esplora sé stesso. Il sé è un sé corporeo ed è un organismo vivo, reale, pulsante.

Per conoscere noi stessi dobbiamo quindi imparare a sentire il nostro corpo ritornando a fare esperienza delle sensazioni e percezioni che ci giungono dal corpo. Secondo Lowen la perdita di sensibilità in una parte del corpo equivale alla perdita di una parte del Sé. Il Sé è la consapevolezza delle percezioni nella sua interezza dalla testa ai piedi.

Il sentire è formato da percezioni sensoriali, la percezione è una funzione del sentire.

Più si è vitali, ossia più alto è il livello di energia e più è libero il suo fluire nel corpo, più acute sono le percezioni, più entusiasta ed ottimista è l’atteggiamento nei confronti della vita.

Ma come avviene questa perdita di sensibilità?

Lowen afferma che per entrare in contatto con sé bisogna entrare in contatto con le proprie tensioni muscolari che sono atte a limitare proprio la capacità percettiva.

Le tensioni croniche, infatti, immobilizzano una determinata parte del corpo tagliandola fuori dalla percezione. Il più delle volte non si è in contatto con la tensione, si è insensibili ad essa. Il muscolo è caricato di un sentimento che viene isolato dalla consapevolezza così come il nervo effettore dalla rete nervosa. Quella parte del corpo ovviamente è inconscia, fuori dalla percezione.

Favorendo l’introduzione di ossigeno e zucchero attraverso la respirazione carichiamo il muscolo contratto di nuova energia e gli diamo la possibilità di decontrarsi, attraverso il processo di vibrazione, così da liberare gli impulsi repressi.

L’obiettivo principale della terapia bioenergetica è quello di ristabilire il libero movimento dell’energia dato dalla circolazione del sangue e dei flussi corporei.